Costigliole d'Asti – La Chiesa Parrocchiale dell'Annunziata
Dove non poté la peste poté la fede
Una chiesetta dedicata alla Santissima Annunziata in tale luogo, detto popolarmente Serra di Givada, è attestata esistente fin dal 1635 (probabilmente realizzata come voto degli abitanti della collina a seguito della terribile pestilenza del 1630-1632). Essendo molto piccola e in non buone condizioni, la popolazione dei vicini cascinali ne decise la ricostruzione che fu intrapresa tra il 1669 e il 1676, solennemente benedetta dal parroco di Costigliole, mons. Carlo Secondo Squillari, il 5 novembre 1680. All'antica chiesetta fu aggiunto, nel 1690, un portichetto antistante la facciata, nel 1708 fu alquanto prolungata e tra il 1832 e il 1835 fu innalzata una nuova sacrestia con la casa adiacente ad uso del cappellano. L'attuale chiesa, in sostituzione della precedente, è stata realizzata parte nel biennio 1893-1894 (navata) e parte nel 1900-1901 (presbiterio e coro) per volere del cappellano don Alessandro Villa; benedetta dal vescovo di Asti mons. Arcangeli l'8 settembre 1901. La facciata in paramano è adorna di due statue marmoree del Sacro Cuore di Gesù e di Maria scolpite da Giovanni Riva di Torino nel 1954. Il progetto della chiesa si deve al geometra locale Pietro Gallino (1836-1900), la realizzazione all'impresa edile di Antonio Andriano di Castagnole delle Lanze. Sul lato sinistro della chiesa è posto lo slanciato campanile, eretto nel 1860. Il vasto interno presenta una pregevole decorazione eseguita nel biennio 1957-1958 da Carlo Frascaroli di Alessandria, Carlo Valfredi e Alfonso Occhetti, voluta dal parroco don Secondo Borio (dal 1956 al 1960). I due affreschi a lato del presbiterio, Santa Famiglia e Cena in Emmaus, si devono al Valfredi (anno 1958). Sul lato sinistro del presbiterio, entro uno stretto sacello, è situato un bel gruppo plastico dell'Annunciazione (da documento si dice acquistato nel 1728). L'altare maggiore, in marmo bianco, è opera del 1924 (Crivella e Bagnasco di Torino). L'ultima cappella di destra racchiude una bella tela riproducente Sant'Isidoro agricoltore, opera datata 1906 e firmata dal pittore Anacleto Laretto (1874-1950) di Asti. Di pregio il quadro nel coro, raffigurante l'Annunciazione, dipinto nel 1830 da Agostino Cottolengo (1794-1853) di Bra e un altro, del 1666, rappresentante Sant'Antonio Abate, proveniente da un oratorio privato non più esistente dal 1858 e un tempo situato nella località Bricco Borio. Di valore artistico le tre vetrate del coro, eseguite dalla ditta Paolo Gianina nel 1955. In passeggiata si può raggiungere la bella cappella campestre di Sant'Isidoro, in elegante stile neobarocco, costruita nel biennio 1897-1898.